Comunicazione sociale
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Autore: Pier Cesare Rivoltella
Termine in uso per lo più in ambiente ecclesiastico o comunque cattolico a partire dal Concilio Vaticano II. Con esso si designa il tipo di comunicazione che è propria di quegli strumenti che, come la stampa, il cinema, la radio e la televisione, "sono capaci di raggiungere e muovere non solo i singoli individui ma le stesse moltitudini e tutta intera la società umana" (Decreto conciliare Inter mirifica, 1). ‘Mezzi di c.s.’, dunque, risulta essere la traduzione dell’inglese mass media of communication, mezzi di comunicazione di massa; una traduzione in cui, chiaramente, la socialità con cui si caratterizza la comunicazione in questione non restituisce affatto il significato originario del termine inglese, che fa invece riferimento a un tipo di comunicazione di massa, cioè produttivamente standardizzata, e per la massa, cioè rivolta al pubblico indifferenziato delle nuove società tardoindustriali (Mass media).
Le ragioni di questa divergenza vanno cercate, probabilmente, nella scarsa dimestichezza dei Padri conciliari con la nuova terminologia sociologica, soprattutto nella difficoltà di tradurre nel latino del decreto Inter mirifica un termine straniero come ‘mass’, caratterizzato da un uso tecnico che fa riferimento a fenomeni tipicamente contemporanei: letto in quest’ottica, l’aggettivo ‘socialis’ andrebbe inteso come l’approssimazione più logica del termine ‘massa’. A ben vedere, però, esso finisce per annullare la differenza esistente tra la società in quanto tale e la società di massa. Come già osservava Gilson: "In seno ad una qualunque società, tutte le comunicazioni sono sociali, ma non tutte sono di massa, come non lo sono tutte le società" (Gilson, 1981).
Col tempo, la distinzione tra c.s. e comunicazione di massa ha finito per superare il problema terminologico, indicando due modi sostanzialmente differenti di pensare ai media: un modo ‘positivo’, che li intende come risorse per la promozione dell’uomo, occasioni di scambio e relazione, spazio entro cui la socialità si costruisce; un modo ‘negativo’, che li concepisce invece come strumenti di massificazione, standardizzazione dei gusti, omologazione della audience. Una distinzione che ha risentito probabilmente del giudizio pesantemente negativo della Teoria critica francofortese sull’industria culturale (Scuola di Francoforte).
Oggi i due termini, contemporaneamente in uso, hanno perso ogni connotazione ‘ideologica’ e il problema di una eventuale dialettica tra di essi si può dire definitivamente superato. (Chiesa e comunicazione)
Le ragioni di questa divergenza vanno cercate, probabilmente, nella scarsa dimestichezza dei Padri conciliari con la nuova terminologia sociologica, soprattutto nella difficoltà di tradurre nel latino del decreto Inter mirifica un termine straniero come ‘mass’, caratterizzato da un uso tecnico che fa riferimento a fenomeni tipicamente contemporanei: letto in quest’ottica, l’aggettivo ‘socialis’ andrebbe inteso come l’approssimazione più logica del termine ‘massa’. A ben vedere, però, esso finisce per annullare la differenza esistente tra la società in quanto tale e la società di massa. Come già osservava Gilson: "In seno ad una qualunque società, tutte le comunicazioni sono sociali, ma non tutte sono di massa, come non lo sono tutte le società" (Gilson, 1981).
Col tempo, la distinzione tra c.s. e comunicazione di massa ha finito per superare il problema terminologico, indicando due modi sostanzialmente differenti di pensare ai media: un modo ‘positivo’, che li intende come risorse per la promozione dell’uomo, occasioni di scambio e relazione, spazio entro cui la socialità si costruisce; un modo ‘negativo’, che li concepisce invece come strumenti di massificazione, standardizzazione dei gusti, omologazione della audience. Una distinzione che ha risentito probabilmente del giudizio pesantemente negativo della Teoria critica francofortese sull’industria culturale (Scuola di Francoforte).
Oggi i due termini, contemporaneamente in uso, hanno perso ogni connotazione ‘ideologica’ e il problema di una eventuale dialettica tra di essi si può dire definitivamente superato. (Chiesa e comunicazione)
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Bibliografia
- BARAGLI Enrico (et al.), Il decreto sugli strumenti della comunicazione sociale: genesi storica, testo latino e traduzione italiana, esposizione e commento, ELLEDICI, Leumann (TO) 1968.
- BETORI Giuseppe, La Chiesa parla per il bene del paese. Incontro con gli operatori della comunicazione sociale del Triveneto, Gregoriana Libreria Editrice, Roma 2008.
- BOSCOM - INDIA, Shepherds for an information age: an experimental resource and training manual for the education of Salesians of Don Bosco in media and social communications, Boscom- India, Mumbai 2000.
- CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Comunicazione e missione. Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 2004.
- EILERS Franz - Josef, "Social Communication" as a Vatican II concept in EILERS Franz - Josef, Communicating in community. An introduction to social communication, Logos, Manila 2009, pp.312-321 (fourth updated edition).
- FENTON Natalie, Mediating social science, Sage, London/California/New Delhi 1998.
- FIEDLER Klaus, Social communication, Psychology Press, Hove (UK) 2007.
- GILSON Etienne, La società di massa e la sua cultura, Vita e Pensiero, Milano 1981.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Chiesa e comunicazione sociale dopo il Concilio: il decreto "Inter mirifica" del Concilio Vaticano II e le istruzioni pastorali sulla comunicazione sociale "Communio et progressio" e "Aetatis novae" del PCCS, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Criteri di collaborazione ecumenica e interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 1993.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Etica nelle comunicazioni sociali, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 2000.
- ZANACCHI Adriano, Potenza e prepotenza della comunicazione sociale. Guida allo studio degli strumenti, dei metodi e dei problemi della comunicazione sociale, Edizioni Paoline, Roma 1969.
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Note
Come citare questa voce
Rivoltella Pier Cesare , Comunicazione sociale, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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